venerdì 30 gennaio 2015

Pianificazione delle attività 2015


Pianificazione delle attività 2015
 
Il movimento Donna impresa della Confartigianato imprese Latina ha come obiettivo prioritario, relativamente alle attività del 2015, quello di supportare le imprese femminili, finalizzando il proprio impegno alla diffusione della cultura di impresa tra donne. Si evidenzia la necessità di organizzare incontri sul tema, quale momento di stimolo e di confronto,  per favorire il reale e costante impegno delle aziende in “rosa” che abbisognano di essere informate sulle misure delle pari Opportunità e di conciliazione, sempre più parte integrante delle strategie di competitività nelle organizzazioni aziendali.

In particolare la gestione delle risorse umane nelle imprese è uno degli ambiti principali di intervento in quanto è determinante nel penalizzare o, al contrario, favorire l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, nel bloccare o agevolare le pari opportunità di carriera tra uomini e donne e, più in generale, nel danneggiare o promuovere il benessere psicofisico delle persone.

Si ritiene pertanto opportuno diffondere  quante più informazioni possibili sulle opportunità a disposizione delle donne e sui modelli organizzativi aziendali quali strumenti  volti a favorire la conciliazione e le pari opportunità.

L’obiettivo precipuo è stato, e continuerà ad esserlo, la creazione di un circuito qualificato di servizi integrati per orientare le scelte di conciliazione, favorendo  la massima territorializzazione delle iniziative,  cogliendo  gli elementi di dinamicità e  capitalizzando  l’esperienza in un’ottica di trasferibilità.

L’obiettivo può essere raggiunto attraverso le seguenti azioni:

1)    Riunioni periodiche organizzate con le imprenditrici del territorio, quale momento  di confronto e di realizzazione di eventuali iniziative future (partecipazione a bandi e progetti, organizzazione di eventi, sinergie)

2)    Monitoraggio a livello locale/territoriale (tramite referenti sul territorio provinciale, come Aprilia, Fondi, Formia)

3)    Sinergie con Enti locali, Ordini professionali ed attori  economici per la realizzazione di partenariati

4)    Attività di sensibilizzazione sul tema delle pari opportunità e conciliazione tempi di vita e di lavoro

5)    Creazione “Sportello Donna impresa”, ogni martedi dalle ore 15.00 alle ore 19.00 per la promozione dei servizi disponibili, come partecipazione a bandi e progetti, assistenza all’avvio di impresa (start-up), analisi degli strumenti finanziari a sostegno, finanziamenti agevolati per le donne, formazione e bilancio competenze

6)    Seminari di informazione su Latina, Formia ed Aprilia, sulle opportunità di finanziamento, vista la difficoltà di accesso al credito

Inoltre, da mesi è attivo il blog delle donne sul web “confartigianatodonneimpresalatina.blogspot.it” al quale possono partecipare tutte le imprenditrici contribuendo con pubblicazioni, idee, suggerimenti, articoli..

LA PAURA DI AVERE PAURA


Riceviamo e pubblichiamo una riflessione della dott.ssa Paola Rosolini, psicologa e docente. Ricordando che il blog rappresenta un momento di confronto per tutti, chiunque voglia apportare un proprio contributo è il benvenuto

Forti , capaci e sempre adeguati. Questo ci richiede la società mettendoci nella condizione di avere paura
di esprimere noi stessi, con le nostre fragilità e i nostri limiti e accettare anche il fatto di provare paura.
Pur di non affrontare noi stessi , ci mascheriamo da coraggiosi, vivendo però con ansia la quotidianità.
Non riconoscendo la paura come sensazione naturale si crea un autoinganno dal quale scaturisce una paradossale “ansia da prestazione”.
La paura è allora una caratteristica esclusiva del nostro tempo?
No , di tutti i tempi, perché come emozione psicobiologica è fondamentale per l’adattamento degli animali e degli esseri umani al loro ambiente circostante – risponde la dr.ssa Paola Rosolini, psicologa psicoterapeuta cognitivo comportamentale - senza una certa dose di paura naturale non si sopravvive in quanto è la reazione he ci allerta di fronte a i reali pericoli e ci permette di fronteggiare tali situazioni dopo averle riconosciute come pericolose, ci aiuta inoltre a migliorare le prestazioni; potremmo definirla una paura adattiva, una sorta di sollecitazione che muove l’individuo e gli permette di selezionare gli stimoli con maggiore attenzione aiutandolo ad affrontare e a risolvere un problema. Chi non prova una condizione di ansietà, agitazione e di paura rispetto a situazioni nuove ed ignote che si trova a dover affrontare? Per esempio è stato dimostrato che gli studenti che devono affrontare un esame, se hanno un po’ di paura, quella buona intendo, la cosiddetta adattiva, rendono il 40% di più rispetto agli studenti che invece lo affrontano freddamente come se si trattasse di una cosa banale. L’idea malsana e da sfatare è che l’uomo possa o debba essere privo di paura, perché se così fosse non sarebbe un essere vivente bensì un automa.
Ma la paura è solo un emozione positiva? No la paura assume anche caratteristiche patologiche quando supera una certa soglia, in funzione della sua intensità ed anche in funzione delle soluzioni che l’individuo adotta per fronteggiarla. Pertanto ciò che fa la differenza tra quella che si può definire una paura esistenziale e una paura patologica è che la prima può incrementare la capacità di gestire la nostra realtà e , non solo non va curata, ma accettata come un sentimento positivo; la seconda al contrario limita o
addirittura impedisce tale capacità incatenando la persona nella prigione del panico e delle fobie, pertanto va curata ed affrontata.
C’è una frase di Pessoa- poeta , scrittore ed aforista portoghese - che dice :” porto addosso le ferite delle battaglie che ho evitato”. Di fatto il comune denominatore di molti disturbi basati sulla paura è riconducibile ad un comportamento che la persona mette in atto o per meglio dire ad una strategia comportamentale di evitamento .Per esempio chi soffre di un disturbo fobico come potrebbe essere la fobia sociale ( la paura di trovarsi in una situazione pubblica in cui si è esposti al giudizio altrui e potenzialmente percepita come umiliante) cerca di evitare le situazioni che scatenano la paura, ma è proprio l’evitare tali situazioni che incrementa la reazione fobica.
L’evitare è una soluzione che inizialmente può sembrare una reazione adeguata anche agli occhi degli altri, via via però permette alla paura di divenire il nostro più grande limite ed impedimento esperenziale.
Qual è la differenza tra paura e fobia? La paura è in natura mentre per fobia si intende quella paura apparentemente immotivata paralizzante, panica ed ansiogena, e l’unica cosa importante ed urgente per la persona che la prova è quella di ridurla, di allontanarsene e non affrontarla. Questo impedisce alla persona di crescere , di sviluppare un senso di sè come persona autonoma e capace di affrontare la vita, favorendo un senso di sfiducia e disistima personale che rappresenta il vero è proprio danno psicologico e la reale ferita. Un senso di impotenza che andrà ad incrementare la paura. Per tutti i problemi e disturbi basti sulla paura è bene ricordare che c’è la cura e non serve farsi aiutare da un amico o da una persona disponibile a starci sempre accanto, perché anche questa soluzione definita” richiesta d’aiuto”, è da annoverare tra quelle he contribuiscono a non farci affrontare il nostro problema ma ad evitarlo e quindi ad incrementarlo. Insomma dobbiamo imparare ad aiutare noi stessi ad essere quello che siamo, e soprattutto accettare le nostre debolezze per fortificarci, capire i nostri limiti per affrontarli / superarli e diventare” coraggiosi

giovedì 22 gennaio 2015

Welfare conciliazione pari opportunità: incontro tra la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova e le Imprenditrici Confartigianato. Al centro dell'iniziativa una serie di proposte per realizzare un sistema di welfare su misura per le imprenditrici.


 
 
 
 
“Bisogna superare le disparità di trattamento tra imprenditrici e lavoratrici dipendenti sul fronte del welfare con interventi per la conciliazione lavoro-famiglia che, a partire dalla delega prevista nel Jobs Act, facciano leva su un mix di sostegno pubblico e interventi privati per integrare, in una logica di sussidiarietà, l’attuale, insufficiente offerta di servizi”. Lo chiede Edgarda Fiorini,  in rappresentanza di 361.000 aziende artigiane e Pmi guidate da donne, che lunedi ha incontrato la Sottosegretaria al Ministero del Lavoro Teresa Bellanova nel corso di un confronto organizzato a Roma tra la Giunta Esecutiva dell’Associazione e l’esponente del Governo.
“Chiediamo all’Esecutivo – ha sottolineato la Presidente Edgarda Fiorini – di colmare le disuguaglianze rispetto alle dipendenti, ben sapendo che sono realtà differenti, riconoscendoci il diritto a coniugare attività d’impresa e impegni familiari”.
In particolare, Donne Impresa Confartigianato sollecita l’estensione alle imprenditrici dell’utilizzo dei voucher baby sitting integrati da voucher per l’assistenza ai familiari anziani e ai disabili. Tra le altre richieste, l’istituzione di un voucher per formare i collaboratori chiamati a sostituire temporaneamente la titolare nell’attività d’impresa, un credito d’imposta per investimenti in progetti di conciliazione lavoro-famiglia e in attività d’impresa nei settori legati al welfare familiare, sgravi fiscali e contributivi per assunzioni a tempo determinato di coadiuvanti nei periodi di maternità o di assistenza a figli minori o parenti anziani, maggiore flessibilità degli orari degli uffici pubblici.

“Credo sia una pratica utile, anzi, fondamentale, per chi sta nelle istituzioni, avere momenti di incontro e di confronto come quello con le imprenditrici di Confartigianato, ancora più utile quando si dialoga con realtà che rappresentano mondi a volte trascurati, come quello delle imprese artigiane al femminile, una realtà specifica e tuttavia feconda e vivace”. Così la Sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova ha risposto alle sollecitazioni di Donne Impresa Confartigianato. “Il nostro Paese – ha detto Bellanova sui temi posti – si è dotato negli anni di leggi sulla conciliazione avanzatissime, anche nel panorama europeo, che però hanno bisogno di essere testate nella reale loro efficacia. Dunque, nulla di più utile e fruttuoso che l’ascolto dell’esperienza concreta, quella che viene dal territorio e dalla vita reale, in particolare ora che ci accingiamo a ridefinire gli strumenti della conciliazione attraverso la Legge delega sul lavoro. Migliorare i servizi e il funzionamento della PA, dagli orari alle modalità di accesso, valorizzare le professioni del welfare col duplice obiettivo di creare nuova impresa e nuova occupazione da un lato, e aiutare le donne a restare a lavoro dall’altro”.

“Liberare tempo per le donne, ha concluso la Sottosegretaria al Lavoro, sapendo che – in epoca di risorse scarse – nostro dovere è ragionare sulle idee e sui percorsi, consapevoli che abbiamo davanti una montagna da scalare, che sarà più facile scalarla insieme e che è sul modo in cui affronteremo i problemi del quotidiano che sarà giudicata la nostra capacità di incidere sulla vita reale delle persone”.

lunedì 19 gennaio 2015

Motivare un'azienda ad investire nel talento delle Risorse Umane






Come misurare il Ritorno di Investimento delle iniziative di Welfare e Formazione rivolte alle HR e motivare un'azienda ad investire nel talento delle Risorse Umane.

Diversamente dal Sistema Toyota finalizzato alla qualità del processo, le risorse umane non sono oggi al centro delle dinamiche produttive ma a loro confine, per quanto in azienda stia prendendo forma un graduale rilancio del capitale umano, valorizzato e messo in condizione di trasferire il proprio talento nel lavoro di tutti i giorni contribuendo al risultato economico dell’impresa:

Per poter dimostrare il Ritorno di Investimento (ROI) delle iniziative di Welfare e Formazione rivolte alle HR servono strumenti di tipo analitico che producano dati concreti, capaci di spingere un’azienda ad investire nel talento, soprattutto in tempi di crisi.

Peccato che in Italia l’80% dei responsabili del personale non disponga di tali strumenti e non possa pertanto misurare il contributo delle HR al raggiungimento degli obiettivi di business: è quanto emerge dalla ricerca “Costruire valore investendo sul capitale umano, condotta da The European House-Ambrosetti per conto di Edenred e presentata in occasione del Workshop Risorse Umane , dal titolo “Gestire i nuovi dilemmi per creare valore in azienda”. Lo studio conferma che gli investimenti in Welfare aziendale e formazione possono incidere sul contributo delle risorse umane, fidelizzandole.  Le iniziative di Talent Management, tuttavia, non risultano sempre orientate a raggiungimento degli obiettivi di business ed il 60% dei responsabili HR non le considera in linea con le sfide economiche aziendali. Da qui deriva che:

·         le iniziative di Welfare devono tenere conto delle esigenze del core business

·         gli investimenti in Talent Management devono essere associati ad un ROI

Misure il ROI di iniziative HR

Il ROI su un progetto formativo consta di 3 punti di misura  a cui ne va necessariamente aggiunto un quarto:

1.      soddisfazione dei partecipanti;

2.      acquisizione di competenze;

3.      capacità di mettere in atto le competenze acquisite;

4.      risultato economico e impatto sulla performance aziendale.

Misurare il contributo delle risorse umane sui risultati aziendali richiede interazione fra le funzioni HR e  Finanza, attraverso analisi di costi e benefici volte a massimizzare l’efficacia degli investimenti pianificati e delle risorse economiche allocate.

Variabili di riferimento: aumento delle vendite, riduzione dei rischi, aumento dei profitti, riduzione del turn over, aumento della retention dei clienti, riduzione il time to market e aumento della produttività. Per ogni variabile si dovrebbe individuare un sottoinsieme di indicatori legati alle risorse su sui si è investito, in modo da valutare lo scostamento fra situazione di partenza e intervento di Welfare o formativo attuato.

In Europa, dove i progetti di welfare aziendale e formazione del personale sono misurati, il ROI si attesta ad una valore fra il 15 e il 25% dell’investimento iniziale, che in questa congiuntura economica è un margine non trascurabile. 

(Fonte: sito PMI)

sabato 17 gennaio 2015

Incentivi all'assunzione di donne per il 2015



Individuati i settori e le professioni che presentano nelle assunzioni un tasso di disparità tra uomo donna superiore al 25% e che godranno per il 2015 degli incentivi relativi alle assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze, ha individuato i settori e le professioni che presentano nelle assunzioni un tasso di disparità tra uomo donna superiore al 25% sulla base delle elaborazioni effettuate dell’ISTAT in relazione alla media annua del 2013-2014, ai fini dell'applicazione degli incentivi all'assunzione di cui all'articolo 4, commi 8-11, della legge 92/2012 (c.d. Legge Fornero) per il 2015.

Detti incentivi spettano ai datori di lavoro per le assunzioni di: donne di qualunque età, residenti in aree svantaggiate e prive di impiego da almeno sei mesi; donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di impiego da almeno sei mesi; donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di impiego da almeno ventiquattro mesi. L'incentivo consiste nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro e spetta in caso di assunzione, anche a tempo parziale, mediante contratti a tempo indeterminato o determinato e in caso di trasformazioni a tempo indeterminato di precedenti rapporti agevolati.

 

mercoledì 14 gennaio 2015

Riflessioni sulla leadership al femminile...





Le donne e la società hanno bisogno di uguaglianza e di pari opportunità. Le aziende hanno bisogno di differenza e di talento. Le organizzazioni, soprattutto in Italia, sprecano molto talento femminile. Quanto costa oggi alle aziende perdere idee, contributi, potenziale, rinunciando a "snidare" il talento femminile e a facilitarne l'espressione?

Le iniziative legate alla tematica della "leadership al femminile" hanno l'obiettivo di favorire l'empowerment delle donne affinché sia facilitata la loro carriera e la loro possibilità di accedere appunto a posizioni di leadership.

E' dimostrato da molte ricerche che le donne fanno più fatica degli uomini a sviluppare networking, autostima, competenze che ne favoriscano la carriera. Le organizzazioni possono scegliere di investire sullo sviluppo delle competenze delle donne e sulla facilitazione dell'espressione del loro talento, sapendo che il vantaggio competitivo in termini di innovazione e di costruzione di valore che ne ricaveranno varrà molto più dell'investimento fatto, anche dal punto di vista economico.

E' importante lavorare soprattutto sulla cultura organizzativa, ma anche costruire iniziative continuative volte a favorire l'espressione del talento femminile.

Cerchiamo tutti insieme di creare proposte costruttive per confrontarsi sulle tematiche di genere. Le argomentazioni potrebbero essere rappresentante da:

  • Indagini sulla cultura organizzativa e facilitazione di processi di change
  • Sensibilizzazione/consapevolezza sul tema
  • Interazione efficace per esprimere differenza e talento
  • Testimonianze al fine di costruire azioni di miglioramento e di sviluppo
  • Incontri con testimonial che tengano conto della valorizzazione della differenza ai fini della gestione della performance (e della valutazione/incentivazione)

domenica 11 gennaio 2015

2015: Andamento del credito nelle imprese femminili


 

Un contributo prezioso è l’indagine congiunturale condotta da Artigiancassa presso un campione di piccole imprese con meno di 50 addetti di cui è stato analizzata la
componente femminile  e che ha rilevato la fiducia sull’andamento dell’economia, alcuni aspetti della attività d’impresa ed in particolare la situazione creditizia. La fiducia delle imprese femminili è in crescita anche se resta su livelli bassi e ben distanti dal periodo pre crisi soprattutto per il persiste del basso livello dei ricavi connessi al calo della domanda sia interna che estera. Anche il quadro occupazionale continua a deteriorarsi con 4 imprese su 10 che hanno diminuito o prevedono di diminuire gli occupati. Entrando nel merito della situazione creditizia d’impresa si osserva che le imprese femminili riscontrano più difficoltà rispetto al totale imprese. Quasi la metà delle imprese femminili (47,5%) è riuscita a far fronte ai propri impegni finanziari con difficoltà e ritardo. Le criticità evidenziate influenzano le aspettative sulla capacità di far fronte al fabbisogno finanziario: per metà sia delle imprese femminili (55,8%) che di quelle totali (50,0%) prevede di restare nella situazione prima descritta mentre è allarmante che il 40,9% di tutte le tipologie di imprese preveda un peggioramento. Prendendo in considerazione solo le imprese che hanno attivi fidi o finanziamenti da oltre sei mesi vediamo che una impresa femminile su dieci (89,0%) li motiva con esigenze di liquidità e cassa, una su dieci (10,0%) li ha destinati ad investimenti e solo l’1,0% aveva come scopo la ristrutturazione del debito.  Per quanto riguarda i costi dei finanziamenti, le imprese femminili - con fidi o finanziamenti attivi da oltre sei mesi - indicano più del totale imprese un peggioramento della situazione: nel dettaglio risponde in tal modo oltre la metà relativamente al costo del finanziamento (56,0% contro il 36,7% del totale imprese), quasi i due terzi relativamente al costo dell’istruttoria e delle altre condizioni (64,3% contro il 59,2% del totale imprese) e tre quarti relativamente alla situazione delle garanzie richieste (75,6% contro il 63,8% del totale imprese). 

 

Elaborazione a cura della dott.ssa Marina Gargiulo

(Fonte: Osservatorio Donne impresa 2014)

venerdì 9 gennaio 2015

focus mestieri in Confartigianato Latina



Focus dei Mestieri 2015: Confartigianato incontra le imprese…..
 
Nuova Sabatini, corsi di formazione gratuiti, sicurezza sul lavoro, interventi di settore….per una rete solidale tra imprenditori.


“Confartigianato Imprese Latina” dinanzi ai numerosi problemi che stanno attanagliando le piccole imprese locali, ha organizzato un ciclo “focus dei mestieri”; diversi momenti dedicati alle singole attività d’impresa per un confronto aperto ed informale sulle difficoltà che stanno vivendo le singole attività e per individuare possibili azioni di supporto.
In particolare ci si soffermerà su: Finanziamenti agevolati, la “Nuova Sabatini” per acquisto di beni strumentali, partecipazione a bandi e progetti, corsi di formazione gratuiti, finanziamenti per attività di sicurezza in azienda e nuovo bando INAIL
Coordinerà l’ incontro la dott.ssa Marina Gargiulo. Interverrà il Presidente della Soc. di servizi di Confartigianato “Servizi d’Impresa Srl” Riccardo Ciotti, il Presidente di Confartigianato Aldo Mantovani ed il direttore provinciale di Confartigianato Ivan Simeone.
Il momento che il mondo della piccola impresa e delle aziende familiari, sottolinea Ivan Simeone, è oggi in difficoltà e Confartigianato ritiene essenziale porre in essere una sempre maggiore informazione ai nostri imprenditori sulle possibilità di interventi che si possono mettere oggi in campo, e cercare di creare una rete operativa solidale.

Gli incontri si terranno a Latina, a partire dal prossimo 30 gennaio per terminare nel mese di maggio 2015. Per informazioni e prenotazioni contattare il numero tel. 0773.666593  e mail latina@mail.confartigianato.it.

Latina 9 gennaio 2015

Confartigianato Imprese Latina